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INTER

Inter

di Pietro S.

Il football club Internazionale, più semplicemente Inter, nasce nel marzo del 1908 al bar “Orologio” di Milano da 44 soci dissidenti del Milan che non volevano sottostare alla linea dell'allora presidente che vietava l'ulteriore tesseramento di giocatori stranieri. Se si pensa allo scarso numero di atleti italiani che oggiogiorno fanno parte della squadra, si può dire che l'Inter abbia mantenuto il suo carattere di multiculturalità nel corso dei decenni.

I colori sociali furono probabilmente scelti da Giorgio Muggiani, socio fondatore e artista - pittore dell'epoca che da una parte volle immortalare sia nelle maglie che nello stemma societario i colori della notte della fondazione, il blu e nero del cielo e l'oro delle stelle, dall'altra, dal momento che nel suo mestiere si usavano allora matite metà blu e metà rosse, la scelta del primo colore era l'opposto del secondo che simboleggiava il Milan.

Come maglia della squadra venne adottata quella palata a strisce nero-azzurre che è rimasta inalterata fino ad oggi se non per il numero e la dimensione delle bande mentre i calzoncini da bianchi sono poi passati definitivamente a neri.

L'Inter vinse il  primo scudetto  nel 1910 e il secondo dieci anni dopo; con l'avvento del regime fascista la società si vide costretta a fondersi con l'U.S. Milanese e cambiare nome in Ambrosiana – Inter: sulle maglie comparvero per qualche anno i colori a scacchi bianco neri della terza squadra di Milano mentre per una stagione la divisa da gioco venne mutata in una maglia rosso crociata in campo bianco, simbolo della città, con al centro il fascio littorio. In quegli anni il club si aggiudicò altri tre campionati e la prima Coppa Italia grazie anche alla presenza nelle sue fila del bomber Giuseppe Meazza, leggenda del calcio italiano che guidò la nazionale alla vittoria nei mondiali del 1934 e 1938 e a cui è tuttora dedicato lo stadio di Milano.

Nel dopoguerra ripreso il nome originario, l'Inter vince due scudetti nei primi anni cinquanta ma è nel decennio successivo che il club entra nella leggenda sotto la presidenza di Angelo Moratti e la guida tecnica di Helenio Herrera: arrivano altri tre scudetti tra cui quello della stella, due coppe campioni , due coppe intercontinentali e due campionati persi all'ultima giornata assieme a un'altra  finale del massimo torneo europeo; il ciclo si chiude nei primi anni settanta con la vittoria di un altro campionato e la sconfitta in finale di coppa Campioni contro l'Ajax di Cruijff.

Dopo quel ciclo formidabile in cui militarono nella squadra giocatori come Sandro Mazzola e Giacinto Facchetti, l'Inter vinse sporadicamente altri due scudetti tra cui quello dei record del 1989 con Giovanni Trapattoni in panchina a cui fece seguito negli anni novanta la conquista di tre coppe Uefa. Dopo diciassette anni d'astinenza il club si aggiudicò di nuovo lo scudetto nel 2006 inanellando un quinquennio record di vittorie in campionato grazie anche alle squalifiche di altre società per lo scandalo del calcio scommesse, coronando questo vittorioso periodo con la conquista della terza Champions League nel 2010. La società è tuttora l'unica  in Italia a non essere mai stata retrocessa in serie B e a vincere il famoso triplete, ossia la vittoria in un solo anno di campionato, Coppa Italia e Champions League.

Nell'ormai anacronistica divisione sociale del tifo milanese, l'interista rappresenta il bauscia, ossia il gradasso appartenente alle classi borghesi altolocate meneghine, ma di questa radice culturale rimane ormai ben poco, tant'è vero che anche  grazie allo svariato numero di calciatori sudamericani ingaggiati negli ultimi anni, l'Inter può contare quasi dieci milioni di tifosi in America latina; è da rilevare invece come diversi autori abbiano voluto inserire riferimenti del club nelle loro canzoni come Celentano, Jannacci, Ligabue e Vecchioni, che ha ammesso che il suo primo successo “Luci a San Siro” era dedicata alla squadra dell'epoca d'oro degli anni sessanta.

Gli stadi utilizzati per le partite interne della squadra sono stati diversi nel corso degli anni; da notare che il primo in Ripa Ticinese al n. 115, costeggiava il naviglio grande e durante le partite era fisso un barcaiolo che faceva la spola lungo il canale per recuperare i palloni. Dal secondo dopoguerra l'Inter assieme al Milan gioca allo stadio San Siro con una capienza attuale di più di ottantamila posti e classificato dalla FIFA come stadio d'èlite.

In campo sociale il club, tra le altre iniziative, sta portando avanti da ormai quindici anni Inter Campus, progetto nato in Italia e poi esteso in tutto il mondo specie nelle zone di guerra o in difficoltà economica: l'idea è quella di far giocare ed educare i ragazzi incentrando l'attenzione non solo sull'aspetto calcistico ma soprattutto su quello sociale ed umanitario.